Gianfranco Moretti, l’assicuratore-pilota che ha una “polizza” anche per mettere d’accordo motociclisti e ambientalisti
Ci sono persone che più di altre riescono a esaminare un problema e, soprattutto, ad assicurare la…
Ci sono persone che più di altre riescono a esaminare un problema e, soprattutto, ad assicurare la miglior soluzione. Una di loro svolge una professione che indubbiamente lo facilita: l’assicuratore. Una professione che, unita a una delle sue più grandi passioni, la moto, lo ha trasformato in un ottimo “problem solving” quando si tratta di due ruote. In materia di polizze, ovviamente, ma anche di possibili “scontri” fra chi in moto percorrerebbe sentieri immersi nella natura per ore e chi invece non ce li vorrebbe vedere neppure per un secondo. Lui è Gianfranco Moretti, imprenditore alla guida di Euroconsulting intermediazioni assicurative, con sede in via San Lazzaro a Bergamo, uno che l’enduro l’ha sempre avuto nel sangue, fin da quando, a soli 12 anni, ha cominciato a “martellare in casa” fino a ottenere, al compimento dei “fatidici 14 anni, un Fantic Caballero, fedele compagno delle prime uscite”. La capacità di trovare le migliori risposte a ogni domanda Gianfranco Moretti l’ha invece costruita nel tempo, assemblando, come farebbe un ottimo meccanico, diversi elementi “costruiti” proprio grazie alla professione scelta, l’assicuratore, che gli ha consentito di avere un osservatorio particolarissimo sul mondo della sicurezza, e grazie alla passione per la moto, che, spiega, “insegna la cultura della sicurezza, per se e per gli altri”. Elementi che, uniti a un “pieno” d’intelligenza e di buon senso, straordinari “propellenti” quando di stratta di far viaggiare qualsiasi progetto o iniziativa, lo hanno portato a trovare spessissimo le strade migliori per arrivare al traguardo per primo. E con la miglior soluzione. Da assicuratore, appunto, capace di assicurare possibili (quanto ottime) risposte a diverse domande. L’ esempio più lampante? Arriva proprio dallo “scontro” fra motociclisti e “ambientalisti”, dalla domanda su come mettere d’accordo gli appassionati delle due ruote fuoristrada che sognano di poter sfogare la propria passione sui sentieri e i loro principali “nemici”, escursionisti a piedi contrarissimi ai “motociclisti inquinatori” . Un problema al quale Gianfranco Moretti ha trovato, almeno un paio di possibili soluzioni: “prendere un paio di percorsi magari ad anello, sul nostro territorio e destinarli stabilmente all’enduro, avendo cura di scegliere quelli mediamente non battuti da “camminatori” , e puntare su moto elettriche. Io ne posseggo due che mi divertono molto ed effettivamente danno meno nell’occhio per quanto riguarda le problematiche descritte”. Poche parole che suonano come un concentrato di buon senso e di rispetto reciproco, pronunciate da uno che da quattordicenne avrebbe trascorso giornate intere in sella nei boschi e sui prati, che impazziva letteralmente all’idea di percorrere “ la Albino-Selvino” perché, racconta, “ chi era in grado di portare a termine questa mulattiera si poteva chiamare regolarista”, e che oggi, con qualche chilo in più e un po’ di capelli in meno, si dichiara “felicissimo all’idea di poterla rivedere , magari passandoci a piedi”. O magari solo in moto elettrica, per rispetto nei confronti dei paladini della natura, in attesa magari di “poter usare le moto a benzina su circuiti ad anello “mirati” riservati alle due ruote, senza infastidire chi cammina…”. E rispettando così anche la passione di chi in moto prova emozioni uniche, impensabili per chi non è mai salito in sella. Pensieri e parole particolarmente “importanti” proprio perché pronunciarle è uno che la moto l’ha nel dna, al punto da “iscriversi fino a circa vent’anni a qualche gara regionale”, pur nella consapevolezza “di non possedere la stoffa per ottenere risultati degni di nota” Convinzione che l’avrebbe spinto a smettere per un trentennio, salvo poi “riprendere con un paio di gare l’anno nel gruppo 5”. “Colpa” di una passione che nella sua mente e nel suo cuore ha fatto esattamente come fa il fuoco sul camino che, anche se non alimentato, continua a covare sotto la cenere. Una passione destinata a riaccendersi, immediatamente, al ricordo di “ogni gara di di regolarità portata a termine, perché era di per sé un grande successo, così come la più grande soddisfazione oggi è riuscire ad arrivare al traguardo, la classifica non la guardo nemmeno”. Una passione che riemerge dall’album dei ricordi: per esempio dalla “pagina” scritta da “spettatore-tifoso alla sei giorni di Camerino quando vidi vincere, in sella a una Gilera, la prova di cross finale da Alessandro Gritti, pilota che incarna tutta la mitologia della regolarità”. Passione che torna a divampare anche appena viene nominata la parola Scuderia Norelli dove, racconta “mi hanno accolto in tarda età come fossi un “vero” pilota , e ormai sono parecchi anni che sono in questa famiglia”. Parole pronunciate senza riuscire a mascherare l’emozione per la recentissima scomparsa del presidente della Norelli, Massimo Sironi “al quale sarò sempre grato per la immensa passione profusa nel condurre la scuderia, insieme con Enzo Paris. Due “piloti” dell’associazione uniti dall’estrema gentilezza , dote che ha sempre posseduto anche Franco Tura che mi ha sempre assistito a dovere durante le mie trasferte”. Trasferte destinate a ritagliarsi un posto in prima fila nei ricordi quando si parla della Valli Bergamasche, “ovvero il mito dei regolaristi” che lo ha visto presentarsi al nastro di partenza dell’edizione revival 2022, portandola a termine. Una grande soddisfazione “non potevo chiedere di più”, unita a quella di “aver avuto l’onore di poter dare una mano alla sua organizzazione con una sponsorizzazione”. Un sostegno “assicurato” da Euroconsulting intermediazioni assicurative, agenzia che tutela dai rischi legati alla casa, al lavoro, al risparmio e salute, oltre che, ovviamente, alla mobilità, mondo che Gianfranco Moretti, così come il suo socio Stefano Orlando, appassionatissimo di due ruote come lui, ha sempre visto da un osservatorio particolare: quello del motociclista appunto. Un “osservatorio” che, confessa, ha contribuito non poco, avendo a a che fare quotidianamente con pratiche relative a incidenti, a renderlo più prudente alla guida. “ A dire la verità io sono prudente per natura come i miei infimi risultati “velocistici” dimostrano”, spiega sorridendo, “ ma è indubbio che avere accesso quotidiano a informazioni su sinistri stradali ha contribuito ad acuire la prudenza e mi ha sempre tenuto lontano dalle moto da strada che certamente sono statisticamente le più pericolose”. Cosi come, esaminare montagne di pratiche relative a incidenti lo ha reso un ottimo consigliere per i propri assicurati appassionati di due ruote. “Da pilota- assicuratore il primo suggerimento che mi sento di dare è di stipulare, oltre alla Rca obbligatoria, anche una buona copertura infortuni. Ma soprattutto di farlo scegliendo una primaria compagnia e possibilmente un assicuratore, persona fisica, con il quale intrattenere un rapporto fiduciario. Perché questo? Semplice: perché contrariamente a quello che in moltissimi pensano, le polizze , anche in questo ramo, non sono tutte uguali: bisogna quindi farsi consigliare bene da un intermediario di fiducia che possa magari sottoporci preventivi di tre o quattro compagnie ed evidenziarci le differenze . Esattamente quello che nella nostra agenzia cerchiamo di fare ogni giorno”.