Oscar Fusini: “Le due ruote sono la leva che può risollevare il mondo del turismo nei borghi minori”
Valli Bergamasche Revival Internazionale: un appuntamento motociclistico che a giugno 2022 ha portato a Bergamo 277 piloti…
Valli Bergamasche Revival Internazionale: un appuntamento motociclistico che a giugno 2022 ha portato a Bergamo 277 piloti provenienti da diversi Paesi d’Europa ma anche da altri continenti pronti a sfidarsi su sentieri che hanno fatto la storia dell’enduro oltre a migliaia di spettatori, appassionati di motoregolarità, accolti con straordinario piacere da moltissimi imprenditori che “vivono” di turismo: a partire dai gestori di alberghi, ristoranti, bar, negozi e laboratori artigianali. Nuovi clienti “a due ruote” che rappresentano “una nuova impoirtantissima opportunità per moltissime attività legate all’ospitalità e al turismo” come ha avuto modo di confermare anche uno dei più profondi conoscitori del mondo del commercio e del turismo bergamasco, Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, pronto a scommettere, dal palco del convegno di Sant’Agostino che, proprioin occasione del “revival 2022” l’ha visto protagonista, che “il mototurismo può davvero aprire importantissime nuove strade verso la crescita di molte nostre comunità montane, quelle diverse dai piccoli ecosistemi del turismo della neve che coinvolge anche nel nostro territorio solo pochi comprensori che si estendono nelle vicinanze degli impianti di risalita, quelle di molti piccoli borghi. Perché, ha sottolineato allora e ribadisce oggi Oscar Fusini, “la leva di sviluppo può essere proprio la crescita del turismo su due ruote”. Un volano potenzialmente straordinario sul quale il direttore dell’Ascom ha invitato e reinvita tutti a scommettere. Compresi coloro che non hanno forse compreso in pieno il “potenziale turistico”, ma anche “sostenibile” delle due ruote. “Che la moto sia la salvezza dei centri urbani delle città metropolitane, soprattutto di quelle del centro sud dove i trasporti pubblici funzionano male, è cosa nota: basterebbe fermare le moto per bloccare Roma e Napoli”, ha affermato Oscar Fusini. “Che la moto possa invece rappresentare la scommessa per lo sviluppo futuro dei territori e delle comunità locali del nord Italia è invece cosa nuova ma con ottime potenziali prospettive”. E se la teoria è sostenuta “da uno che la moto non l’ha mai posseduta”, come ha confessato lo stesso direttore di Ascom Confcommercio, allora forse “può essere anche un po’ più credibile”. Una credibilità che necessita però di un supporto per non perdere una grande occasione, ha subito aggiunto il direttore di Ascom Bergamo, sottolineando come “l’attenzione che Bergamo ha riservato al trasporto negli ultimi anni abbia riguardato solo ed esclusivamente il traffico di passeggeri sull’aeroporto e le infrastrutture autostradali, A4, Brebemi, Bergamo Treviglio e vie a grande scorrimento, mentre poco si è detto e molto meno si è fatto per il trasporto sulle due ruote”. Risultato? “Analisi insufficiente, poche ricerche e scarse proposte. Se i flussi turistici che si muovono con l’aereo sono strettamente monitorati dai dati dei passaggi negli aeroporti e il nostro “Caravaggio” di Orio al Serio è l’esempio forse più importante a livello nazionale della crescita del turismo attraverso l’affermazione del turismo low cost, pochi e frammentati sono invece i dati dei trasferimenti attraverso auto e motocicli”. Dati che dovrebbero essere invece raccolti e studiati per preparare un “ futuro soprattutto dei piccoli borghi, dove la leva di crescita è proprio lo sviluppo del turismo su due ruote”, con motociclisti e ciclisti “alla ricerca di un’ Italia più vera e meno uniformata ai cliché del turismo di massa, di strade nuove, meno battute anche se più lunghe e scomode”. Un mototurismo che è, per sua natura, “slow, e che per il territorio bergamasco rappresenta il segmento in grado di crescere molto di più nei prossimi anni”. Una risorsa fondamentale soprattutto per la montagna dove, ha aggiunto Oscar Fusini, “il turismo motorizzato è vitale perché chi guida l’auto odia le curve mentre chi usa la moto le ama. E noi nelle nostre montagne di curve ne abbiamo molte” Affermazioni che hanno trovato pieno riscontro, del resto, in una delle poche ricerche condotte, promossa da Promoserio e realizzata dall’Università degli Studi di Bergamo monitorando per 10 week end estivi i flussi al rifugio Vivione al passo che separa la Valle di Scalve con la valle Camonica, con 337 questionari somministrati in tre lingue, e che ha evidenziato come la stragrande maggioranza degli oltre 230 intervistati avesse raggiunto il passo in moto, peraltro con il 27 per cento di stranieri che nella maggior parte dei casi, il 62 per cento, non conosceva il passo prima di averlo visitato. Attratti dalle curve e dal panorama che, “guardato dalla sella ha tutto un altro sapore”. “Ricerche che indicano le nuove strade da seguire, che insegnano come si debba cambiare le proposte, i servizi la promozione e la comunicazione verso target diversi” ha concluso il direttore di Ascom Bergamo, “eliminando la principale criticità rappresentata proprio dalle condizioni stradali, aspetto che la dice lunga sulla mancanza di strategia turistica per alcune aree dove una strada rappresenta una risorsa per l’intero comprensorio”. Anzi un’ottima risorsa perchè “chi viaggia con camper e auto parte normalmente con buona parte della spesa già fatta mentre chi viaggia in moto riserva tutti gli acquisti in loco, con un moltiplicatore della spesa importante a nche perché può tranquillamente mettere in conto il consumo di almeno un pasto”. Il tutto senza trascurare “un altro fattore importantissimo, ovvero che il segmento del mototurismo è determinante per l’ambiente, tema che sta diventando sempre più fondamentale per le persone e per chi amministra”. Un’analisi che non ha trascurato i diversi aspetti, quella fatta dal direttore di Ascom Confcommercio Bergamo a giugno 2022 e oggi più che mai attuale, destinata a diventare un punto di riferimento per la crescita di Bergamo su due ruote, compresa la parte in cui ha lanciato un’idea: “doppi sentieri per moto e camminatori, con la creazione di percorsi dedicati, che potrebbe costituire una proposta attrattiva per località che oggi non riescono ad affermarsi tanto nel turismo della neve o in quello estivo”. Una proposta che potrebbe rappresentare un possibile punto di “ripartenza”insieme ad altreiniziative, riassunte da Oscar Fusini nelle sue considerazioni finali al convegno del 2022: “Occorre condurre analisi in profondità per conoscere quali desiderata abbiano i turisti motorizzati e quali servizi possano rendere gradevole il loro arrivo e il soggiorno. Accessibilità, parcheggi e servizi delle amministrazioni devono sempre di più puntare sull’uso del motociclo. Gli operatori dell’accoglienza devono mettere a regime servizi nei confronti del target turistico motorizzato. Soprattutto sul versante del ricovero del mezzo che per sua natura è più aggredibile e vandalizzabile rispetto all’auto”.