Julia, la minipilota di motovelocità nata lo stesso giorno e mese di Marc Marquez che sogna di vincere un giorno davanti a lui
Il 17 febbraio è la data di nascita di molti personaggi famosi: da uno dei mostri sacri…
Il 17 febbraio è la data di nascita di molti personaggi famosi: da uno dei mostri sacri della storia del basket, Michael Jordan, al cantante Ed Sheeran; dall’attrice inglese Bonnie Wright, la Ginny Weasley in Harry Potter, al pilota di Moto Gp Marc Marquez.
con Marquez condivide anche la precocità: a sei anni era già in sella a una minidueruote
Il personaggio famoso, quest’ultimo, in testa alla classifica dei “miti delle due ruote” stilata da Julia Jantarska, ragazzina polacca di 12 anni il cui più grande sogno è poter festeggiare, un giorno, il compleanno proprio insieme con il sei volte vincitore del titolo mondiale della MotoGP (nel 2013, 2014, 2016, 2017, 2018 e 2019). Magari, chissà, con lei in pista, o addirittura sul podio di Montmelò o d’Agarona, di Misano o del Mugello, e con Marc Marquez ad applaudirla. Già, perché Julia, nata in Polonia e da un anno trasferitasi in Italia, che con Mar Marquez condivide anche una straordinaria precocità come pilota (il “Cabroncito”, come è stato ribattezzato il campione spagnolo dai giornalisti italiani , è salito in sella per la prima volta a cinque anni, Julia a sei) è una grande promessa della moto velocità, mondo nel quale, a soli 12 anni, sogna
Nel “mirino” c’è un record: diventare la donna più veloce del mondo”
di stabilire un fantastico record: “diventare la donna più veloce del mondo”, come raccontano divertiti li suoi genitori, Ilona Jantarska e Piotr Jantarski.
… e per stabilirlo ha scelto di allenarsi in Italia, pronta ad affrontare qualsiasi sacrificio
Un traguardo che Julia ha “messo nel mirino”, pronta a lavorare duramente ogni giorno sulle piste del suo nuovo Paese, l’Italia, dove la famiglia si è trasferita nel 2023 proprio per permetterle di inseguire il suo sogno. “Salendo in moto tre o quattro volte a settimana, prendendosi cura della sua forma fisica anche a casa, usando la ciclette, facendo allenamento di forza e esercizi per gli addominali”, come racconta la madre in un ottimo italiano, lingua che ha potuto perfezionare, spiega, “grazie all’amicizia con i responsabili della Scuderia Norelli, storica associazione che da sempre segue la crescita di Julia”.
Alla scuderia Norelli sono tutti pronti a scommettere su di lei “perchè è un talento raro”
E che a settembre ha deciso di tesserare la piccola-grande promessa rosa della motovelocità, con Valter Giupponi, presidente del sodalizio, strasicuro di aver puntato su un “talento straordinario, raro”. Una “promessa” trasferitasi in Italia proprio con l’obiettivo di “mantenerla”, per crescere come pilota grazie a una guida d’eccezione: Luca Fabrizio, “ex pilota che da alcuni anni gestisce una scuola per futuri campioni”, come racconta sempre la madre. Un incontro decisivo, che ha spinto la famiglia a fare le valige e trasferirsi nel Lazio (terra che ospita il Circuito Internazionale di Aprilia teatro degli allenamenti della figlia) lasciando la Polonia “dove Julia non aveva possibilità di acquisire competenze a livello mondiale, dove le corse motociclistiche sono uno sport molto di nicchia, dove mancano strutture, allenatori e condizioni climatiche adeguate, mentre in Italia è tutta un’altra cosa”.
L’Italia? E’ sinonimo di stile anche nell’insegnamento su due ruote
L’Italia, il Belpaese (anche motociclisticamente parlando, fucina di campionissimi, a iniziare da Giacomo Agostini per arrivare a Pecco Bagnaia passando per un “certo” Valentino Rossi), dove I genitori di Julia erano già stati molte volte in passato, viaggiando in lungo e in largo per il sud Europa proprio alla ricerca di condizioni favorevoli per consentire alla figlia di allenarsi. Fino ad approdare, nel marzo 2023, in occasione dell’ennesimo “campo sportivo” proprio al Circuito internazionale d’Aprilia “dove Julia ha trascorso due settimane sotto la supervisione di Luca Fabrizio. Un breve periodo, ma che le è stato sufficiente per compiere enormi progressi grazie allo stile di lavoro dell’allenatore, alla possibilità di allenarsi con atleti di alto livello che ci hanno fatto capire come la scelta dell’Accademia fosse la meta finale migliore. Un’accademia dove tutto è organizzato in ogni dettaglio, sia in pista sia in palestra, nella preparazione fisica degli atleti, molto importante in questo sport, con gli allenamenti che si tengono due volte a settimana e con l’evoluzione sportiva vigilata dall’occhio di falco di un allenatore esperto, Marco di Marcello, che si occupa anche dei talenti azzurri , mentre gli allenamenti motociclistici si svolgono quasi ogni giorno, quindi con la possibilità per ognuno di trovare un orario comodo”. Una situazione ideale per consentire a Julia alla sua famiglia di “riorganizzare la nuova vita italiana”, nella zona dei Castelli Romani, a sud della capitale, dove Julia ha iniziato a frequentare una scuola pubblica elementare, nella quinta classe, per poi iniziare , a settembre, le medie.
A lezione in pista impara a tutta velocità ma anche sui banchi di scuola se la cava bene
“Senza troppi problemi di adattamento”, commenta sorridendo la madre, “forse anche per merito del fatto che in Polonia ha avuto l’opportunità di apprendere grazie al sistema sviluppato dalla famosa dottoressa italiana Maria Montessori che pone l’accento sullo sviluppo della curiosità naturale e del bisogno interiore di apprendere cose nuove. Certo, ancora non padroneggia troppo la lingua, quindi la preparazione per le lezioni richiede molto più tempo rispetto alla sua lingua madre, anche perché parallelamente si dedica anche all’apprendimento dell’inglese, senza il quale è difficile funzionare al giorno d’oggi, ma i miglioramenti si vedono a vista d’occhio”. A dimostrazione, anche sui banchi di scuola , che la promessa della Moto Mini Gp e aspirante campionessa ha una marcia in più. Mostrata del resto, fra lo stupore di molti, fin da piccolissima in sella a una moto sulla quale era salita seguendo le orme del fratello maggiore Oliwier, che ha 11 anni più di lei ma che, nonostante l’età, in sella si è visto “sorpassare” dalla sorellina sempre più pronta, man mano che passava il tempo, a lasciare in un angolo della sua cameretta le bambole per andare ad assistere alle gare di enduro e motocross organizzate non lontano da casa, come quelle del Six Days Enduro, del Campionato europeo, del Campionato Enduro Vintage.
Il rombo dei motori? Per lei è sempre stata una bellissima musica fin da bambina
Il rombo dei motori era un suono che si si sentiva spessissimo nei dintorni della casa di Julia sempre più attratta da quel mondo che doveva apparirle davvero fantastico anche in considerazione del fatto che papà e mamma, pur non avendo mai posseduto una moto, ne parlavano spesso, da “appassionati tifosi”. “Probabilmente anche la nostra passione ha giocato un ruolo nella scelta di Julia di correre in moto”, confermano i genitori a cui brillano gli occhi al ricordo del giorno in cui, a sei anni, Julia aveva girato per la prima volta l’acceleratore. Una luce particolare negli occhi destinata a brillare addirittura luminosissima negli occhi della figlia il giorno in cui gli era stata regalata la sua prima moto. ” Una quattro tempi Ycf, marchio francese che produce minimotocicli a buon mercato”, con la quale Julia ha fatto le prime passeggiate nei dintorni di casa, su terreni con ottime condizioni per l’enduro dimostrando d’essere talmente brava da spingere ben presto I genitori a passare a una “vera moto”: una Ktm due tempi cilindrata 50.
Le prime cadute sulla prima vera moto, una Ktm 50, l’hanno fatta spesso piangere, ma di rabbia…
Un banco di prova importante, superato a pieni voti nonostante le prime “importanti” cadute che non hanno però minimamente scalfito la passione di Julia e la sua determinazione ad andare avanti, macinando chilometri spesso nel fango, al freddo, mentre I suoi coetanei al calduccio della loro stanzetta le moto le guidavano al massimo nei videogiochi. “All’inizio le cadute sono state diverse, e numerosi anche I pianti, più per la rabbia che per il dolore”, ricorda la madre che ha vivo nella memoria le lacrime più amare versate dalla figlia:
e neppure il dolore per una frattura, alla vigilia di una gara attesissima, l’ha fermata
quelle (di dolore, di rabbia, di delusione e frustrazione) “dopo un incidente particolarmente brutto, nel 2022 costato la frattura di una gamba e di un dito e destinato a precluderle la possibilità di partecipare alle gare per tutta la stagione, sottoponendosi a una lunga riabilitazione prima di tornare in forma, competitiva”. Una ferita nel corpo ma anche nella mente, visto che Julia aveva perfino pensato di mollare tutto. Ma alla fine ha vinto la passione, con l'”incidente di percorso” archiviato in fretta per ripartire. Esattamente come avviene per i grandi…. E la storia motociclistica della ragazzina che sogna di seguire le orme di Marc Marquez, (“iniziata grazie a una giornalista che nel 2019 organizzava l’Area donne al Warsaw Motorcycle Show e che ha invitato Julia a partecipare a un incontro con delle allenatrici che gestivano una scuola di moto a Cracovia, specializzata nella disciplina supermoto”, come sottolinea la madre mettendo in fila i passaggi salienti del racconto) non solo non si è fermata: è ripartita a suon di accelerate….. “Da quel giorno a Cracovia, in cui Julia si è letteralmente innamorata della guida in pista e ha deciso di diventare una concorrente in questa disciplina, sono seguiti tre anni in cui nostra figlia ha iniziato a viaggiare, percorrendo oltre 150 chilometri diverse volte alla settimana, per andare ad allenarsi”. Sacrifici pesantissimi, ma ricompensati alla grande dai risultati.
A 8 anni era già vicecampionessa polacca
Come la conquista, a soli 8 anni, del secondo posto nel Campionato polacco e dello stesso podio nella Coppa Polacca, vinta poi l’anno successivo in sella a su una moto Pitbike con una cilindrata di 90 cm3 nella categoria di età 8-13 anni.
E nel 2024 si è messa al collo la medaglia di bronzo agli Europei
Fino al più grande successo ottenuto fin qui, ad agosto 2024 ai Campionati europei di Mini Road Racing che si sono svolti in Slovacchia, dove Julia ha conquistato una medaglia di bronzo con una moto Ohvale con cilindrata di 160 cm³,
… volando a una velocità di 150 chilometri l’ora
capace di raggiungere a una velocità di 150 chilometri orari”. Successi che hanno confermato che la stoffa c’è, e va solo fatta crescere. In Italia, Paese che Julia ha subito amato e non solo per motivi sportivi. “Qui è stata accolta calorosamente dai suoi coetanei sia nell’accademia sia a scuola. E qui ha subito apprezzato il clima bellissimo, la vicinanza al mare e le vacanze che sono molto più lunghe rispetto a quelle in Polonia.
Il “carburante” preferito per il suo organismo? Lasagne, pizza e nutella
Oltre al cibo squisito, a iniziare dalla pasta, soprattutto lasagne e ravioli, che mangerebbe a colazione, pranzo, oltre alla pizza, mentre fra i dolci a farla impazzire sono il rotolo con nutella, il gelato e la panna cotta”, conclude la madre, sottolineando il condizionale: “mangerebbe, perché nella realtà se li concede solo raramente, attentissima a nutrirsi nel modo più sano, pronta perfino a portarsi “merende da atleta” a scuola dove i compagni invece si concedono merendine e dolci a go-go”. Certo, per “compensare” Julia potrebbe regalarsi un nuovo “dolcissimo” capitolo della sua storia da pilota (già ricchissima di aneddoti nonostante i soli 12 anni): correre un giorno in pista in una di quelle gare che per ora può vedere solo in tv. Magari sotto lo sguardo del suo idolo Mar Marquez con cui Julia non condivide solo la data di nascita. E che, c’è da giurarci, troverà spazio nel video che Julia ha cominciato a realizzare per raccontarsi. Con “scene di vita quotidiana” mixate con le riprese durante le gare, gli allenamenti che raccontano, meglio di mille parole, l’incredibile bravura di questa ragazzina dagli occhi azzurri e dal sorriso sempre stampato sul volto. Immagini davanti alle quali, prendendo “in prestito” una frase resa celebre da un campionissimo delle telecronache della Moto Gp, Guido Meda, verrebbe da dire: “tutti in piedi sul divano…..”.